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Intervista a Carlo Bodo, Responsabile Team Obbligazionario Ersel, con un approfondimento su obbligazioni e mercati valutari.
Nel corso dell’ultimo mese abbiamo assistito a un rimbalzo delle principali attività rischiose, azionario, credito, emergenti, principalmente per tre fattori determinanti: una FED più accomodante, un prezzo del petrolio che ha iniziato un rimbalzo rispetto all’andamento molto debole del 2018, ed una parvenza di tregua tra Cina ed America susseguente all’ultimo G20. A fronte di questo andamento sulle attività rischiose, abbiamo avuto i tassi relativamente stabili.
Contrariamente a quello che avviene in questi casi, i tassi non hanno risposto in modo contrario a questo andamento, principalmente perché avevano già avuto un movimento molto forte prima, scontando il fatto che la banca centrale americana fosse rimasta un po’ indietro rispetto ai dati di crescita.
A livello globale, quindi, se nel corso della fine del 2018 avevamo avuto una FED che continuava a ripeterci che avrebbe continuato nella propria politica di rialzo dei tassi, il mercato aveva iniziato un pochettino a staccarsi da questo da questo scenario, ed i tassi americani in particolare avevano iniziato già a scendere a partire dall’ultimo trimestre del 2018. Quindi siamo ben lontani, ormai, da quel 3,25 di rendimento che sembrava ancora indirizzato ulteriormente a salire nel corso del 2018. La FED ci ha sostanzialmente detto che è ben disposta a prendere una pausa sui tassi, e non necessariamente il prossimo intervento dovrebbe essere ulteriormente al rialzo. Chiaramente questo ha cambiato completamente le prospettive, non soltanto sul decennale americano; anche il decennale tedesco è vicino ai minimi, intorno allo 0,20 per cento di rendimento, e anche la banca centrale europea ci ha fatto sapere a più riprese di aver preso coscienza del rallentamento globale, e principalmente del rallentamento europeo, e potrebbe intraprendere anch’essa di qui a marzo un ulteriore round di quantitative easing. Molto probabilmente parliamo di una seconda edizione del cosiddetto TLTRO, quindi quel maxi rifinanziamento al sistema bancario che aveva già intrapreso nel 2016, che dovrebbe scadere nel corso del 2020.
Sul fronte valutario abbiamo avuto una tipica reazione a questo rimbalzo degli asset rischiosi, con un dollaro che ha perso terreno soprattutto riguardo alle principali divise emergenti, ed è invece stato relativamente stabile contro euro, proprio perché appunto i tassi si erano già mossi prima, e probabilmente l’eurodollaro non ha ancora recepito questo cambio di marcia della fed di questi ultimi giorni.
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Intervista a Carlo Bodo, Responsabile Team Obbligazionario Ersel, con un approfondimento su obbligazioni e mercati valutari.
Nel corso dell’ultimo mese abbiamo assistito a un rimbalzo delle principali attività rischiose, azionario, credito, emergenti, principalmente per tre fattori determinanti: una FED più accomodante, un prezzo del petrolio che ha iniziato un rimbalzo rispetto all’andamento molto debole del 2018, ed una parvenza di tregua tra Cina ed America susseguente all’ultimo G20. A fronte di questo andamento sulle attività rischiose, abbiamo avuto i tassi relativamente stabili.
Contrariamente a quello che avviene in questi casi, i tassi non hanno risposto in modo contrario a questo andamento, principalmente perché avevano già avuto un movimento molto forte prima, scontando il fatto che la banca centrale americana fosse rimasta un po’ indietro rispetto ai dati di crescita.
A livello globale, quindi, se nel corso della fine del 2018 avevamo avuto una FED che continuava a ripeterci che avrebbe continuato nella propria politica di rialzo dei tassi, il mercato aveva iniziato un pochettino a staccarsi da questo da questo scenario, ed i tassi americani in particolare avevano iniziato già a scendere a partire dall’ultimo trimestre del 2018. Quindi siamo ben lontani, ormai, da quel 3,25 di rendimento che sembrava ancora indirizzato ulteriormente a salire nel corso del 2018. La FED ci ha sostanzialmente detto che è ben disposta a prendere una pausa sui tassi, e non necessariamente il prossimo intervento dovrebbe essere ulteriormente al rialzo. Chiaramente questo ha cambiato completamente le prospettive, non soltanto sul decennale americano; anche il decennale tedesco è vicino ai minimi, intorno allo 0,20 per cento di rendimento, e anche la banca centrale europea ci ha fatto sapere a più riprese di aver preso coscienza del rallentamento globale, e principalmente del rallentamento europeo, e potrebbe intraprendere anch’essa di qui a marzo un ulteriore round di quantitative easing. Molto probabilmente parliamo di una seconda edizione del cosiddetto TLTRO, quindi quel maxi rifinanziamento al sistema bancario che aveva già intrapreso nel 2016, che dovrebbe scadere nel corso del 2020.
Sul fronte valutario abbiamo avuto una tipica reazione a questo rimbalzo degli asset rischiosi, con un dollaro che ha perso terreno soprattutto riguardo alle principali divise emergenti, ed è invece stato relativamente stabile contro euro, proprio perché appunto i tassi si erano già mossi prima, e probabilmente l’eurodollaro non ha ancora recepito questo cambio di marcia della fed di questi ultimi giorni.
Il presente video è indirizzato ad un pubblico indistinto e viene fornito a titolo meramente informativo. Esso non costituisce attività di consulenza in materia di investimento, né raccomandazione, né ricerca in materia di investimenti da parte delle società del Gruppo Ersel, né, tantomeno, offerta, invito ad offrire, sollecitazione o messaggio promozionale finalizzato all'acquisto, alla vendita o alla sottoscrizione di strumenti/prodotti finanziari di qualsiasi genere. Esse non sono intese a raccomandare o a proporre, in maniera esplicita o implicita, una strategia di investimento in merito ad uno o più strumenti finanziari o agli emittenti di tali strumenti finanziari. Tutte le informazioni riportate sono date in buona fede sulla base dei dati disponibili, ma sono suscettibili di variazioni anche senza preavviso in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. La decisione di effettuare qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente informativa. Tutte le informazioni fornite sono suscettibili di modifica o aggiornamento senza preavviso. Prima dell'adesione/sottoscrizione dei fondi comuni di investimento, leggere il prospetto disponibile sul sito www.ersel.it, alla sezione Prodotti. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.