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Andrea Rotti
Intervista a
Amministratore Delegato
Fonte

La Repubblica - Piemonte Economia

PAG. 10 - del 16-mag-2022
Chi è milionario oggi preferisce investire il patrimonio in azioni

«La parola d'ordine è diversificare. Il dollaro riscoperto come bene rifugio. Cresce chi sceglie di puntare in modo diretto sulle aziende». Parla Andrea Rotti, Amministratore Delegato di Ersel, a La Repubblica.

«Oggi, chi si rivolge a noi, ci affida di solito capitali superiori al milione di euro». Andrea Rotti, Amministratore Delegato di Ersel, uno dei più antichi wealth management (gestori di grandi patrimoni) fondato in città nel 1936 dalla famiglia Giubergia, traccia l'identikit dei milionari torinesi. Questi investono più che in passato, sono un po' più propensi al rischio, e sono in media più competenti in finanza. 

Ersel, diventata banca, è punto di riferimento per famiglie piemontesi e lombarde, con le quali nel corso degli anni ha stretto solide relazioni e un duraturo rapporto di fiducia. 

«Alcuni clienti sono con noi da oltre quarant'anni», ricorda Rotti, nato all'ombra della Mole, una carriera iniziata in Gemina Europe Bank e proseguita in FinTech, società di venture capital di Telecom Italia e Mediocredito Centrale, ma in Ersel ormai da 22 anni.
 

Dottor Rotti, oltre alla gestione finanziaria dei loro patrimoni, cosa vi chiedono i torinesi facoltosi?
 

«Spesso ci troviamo ad aiutarli anche nella corretta pianificazione generazionale, preservando la ricchezza durante il passaggio successiorio tra padre e figli. Una cattiva gestione di questa delicata fase piò portare discontinuità e frammentazioni dannose».
 

Quanta parte della loro ricchezza viene investita in genere nei mercati finanziari?
 

«Non c'è una regola fissa. In media, le famiglie con buone disponibilità investono la maggioranza del loro patrimonio sui mercati mobiliari, diversificando. Oggi più che in passato si investe in azioni. La tendenza è anche quella di allocare i capitali in titoli di aziende che operano nei settori più in evoluzione: tecnologia, ecosostenibilità ed infrastrutture legate alla mobilità o alla trasformazione della città. Un nostro fondo di private equity, ad esempio, ha realizzato alcuni investimenti in campus universitari ed energia solare».
 

Se una fetta va in titoli il resto del patrimonio come viene impegnato?
 

«Un'altra parte è storicamente volta agli investimenti immobiliari. E poi è anche aumentato l'interesse per gli investimenti sui mercati privati (quelli non quotati) sia del debito che dell'equity».
 

Quindi è cresciuta anche la tendenza all'investimento diretto in aziende del territorio?
 

«La via maestra resta la diversificazione su fondi dedicati ai mercati privati ma, sì, ci sono clienti interessati a investimenti diretti e noi possiamo aiutare nella strutturazione di Club Deal. E, quindi, grazie alle relazioni che abbiamo costruito nel tempo, abbiamo possibilità di mettere in contatto capitali da investire e aziende private, talvolta startup o realtà tecnologiche, anche locali, ad alto potenziale. Insomma, introduciamo alla clientela le opportunità che riteniamo credibili».
 

C'è, a suo parere, una maggiore propensione al rischio nelle giovani generazioni di torinesi?
 

«La prudenza è insita nella volontà di conservazione del patrimonio ma spesso è un'ottica distorta. Comunque, in parte, la logica di investire più sul lungo termine, assumendosi in maniera ponderata anche una dose maggiore di rischio si sta diffondendo».
 

Davanti alla crisi ucraina come si stanno comportando i vostri clienti?
 

«La guerra è arrivata quando le spinte inflazionistiche si stavano già manifestando in particolare sulle materie prime, e ha acuito i timori. Il trend è quello di procedere a una rotazione di settori negli investimenti azionari, a una maggior esposizione alle materie prime, al dollaro come bene rifugio e ai titoli obbligazionari governativi legati all'andamento dell'inflazione».
 

C'è qualche aneddoto che può raccontare?
 

«Più che un aneddoto, ciò che posso dire è che il nostro gruppo da tempo ha un programma di educazione finanziaria rivolto a chi deve prendere il governo di un patrimonio importante. Un'attività che rafforza il legame tra noi e i nostri clienti, un modo per portare a un livello di maggior confidenza la relazione con le famiglie».

Intervista a
Andrea Rotti

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