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Il 58,8% dei risparmiatori dedicherebbe un po’ di tempo per acquisire o potenziare le proprie conoscenze economiche e finanziarie. Ne parla Federico Taddei, Direttore Private Banking Ersel, a FundsPeople.
Tra coloro che non sono interessati all’educazione finanziaria ben il 68,6% si affiderebbe a un consulente finanziario per investire i propri soldi. È la situazione fotografata dal sesto rapporto Assogestioni – Censis sulla propensione degli italiani alla formazione in materia di investimenti. Una sfida che il private banking è pronto a cogliere, come è emerso durante il secondo Think Thank organizzato in Italia da FundsPeople e BNY Investments lo scorso 2 aprile.
Federico Taddei, Vicedirettore generale e Direttore Private Banking di Ersel Banca Privata, sottolinea il gap che divide gli italiani dagli investitori europei sul fronte dell’educazione fi nanziaria.
“Secondo dati AIPB, l’Italia è penultima a livello europeo per livello di conoscenze in ambito finanziario”. Questo ha evidenti ripercussioni nella capacità dei risparmiatori italiani di adottare un approccio di lungo termine sui fronti previdenziale eassicurativo. Negli ultimi 20 anni l’industria del risparmio in generale ha svolto una sostanziale attività di education, spiega il manager, che però è stata recepita principalmente dalle fasce di clientela più alte, con una conseguente polarizzazione della ricchezza. In Italia, conclude il manager, c’è ancora molto da fare per diffondere una cultura di pianificazione finanziaria, sia in ottica assicurativa sia in ottica pensionistica. [...]
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