È un settore in salute quello del private banking, con masse in gestione che a fine 2024 hanno raggiunto i 1.250 miliardi. Una crescita destinata a proseguire, con il patrimonio complessivo che, secondo Aipb (l'Associazione italiana del private banking), potrebbe raggiungere i 1.400 miliardi già nel prossimo anno. A fare da traino sarà l'effetto mercato, come accaduto nel 2024, dove ha contribuito alla crescita per oltre il 60%.

«Grazie a un'allocazione di portafoglio efficiente, il private banking cresce di più rispetto al totale della ricchezza investibile, che per il 90% è diversificata in obbligazioni e liquidità - spiega Andrea Rotti, Amministratore Delegato di Ersel Banca Privata -. Nei portafogli private, invece, il cash rappresenta solo il 10%, mentre abbiamo una quota più alta di azioni, che raggiunge il 30%. Ed è proprio questo uno dei principali driver di crescita», che al tempo stesso rappresenta una sfida per un'industria chiamata a guidare le scelte d'investimento delle famiglie, aumentando il peso non solo delle azioni, ma anche dei mercati privati.
 

Lo scopo

«Aiutare le famiglie ad assumersi la responsabilità della gestione patrimoniale è l'obiettivo del private banker, che dedica molto tempo alle tematiche più rilevanti del patrimonio e alla sua organizzazione - puntualizza Rotti -. Questo si riflette in una maggiore predisposizione a ragionare su temi di lungo periodo e di diversificazione. Non è un caso che il 96% di chi è seguito da un operatore di private banking ha fiducia nel ruolo svolto dal proprio consulente, mentre l'80% dichiara di trarre beneficio dalla relazione col private banker, anche in termini di maggiore cultura finanziaria». [...]

«C'è un grande dibattito sul ruolo che può avere l'intelligenza artificiale - argomenta l'AD di Ersel -. Tutti la guardiamo e riteniamo che possa portare del valore aggiunto, ma bisogna avere le dimensioni critiche per poter stare dietro agli investimenti richiesti. Pensiamo di avere un buon posizionamento. Abbiamo unito le forze con Banca Albertini, ampliato la nostra piattaforma con i servizi bancari e raggiunto una dimensione tale da poter reggere le nuove sfide, senza però snaturarci. Vogliamo rimanere una boutique fortemente concentrata sui servizi di wealth management a famiglie con patrimoni importanti, offrendo un modello di servizi molto ampio, che va dalla cura del patrimonio alla gestione, dai servizi bancari al credito Lombard per intercettare le esigenze delle famiglie».
 

I numeri

Il 2024 è stato un anno positivo per Ersel, sia in termini di masse gestite (a livello di gruppo hanno raggiunto i 22.5 miliardi di asset), in aumento di circa il 10%, sia in termini di risultato economico, con i ricavi cresciuti di oltre il 10%, grazie al buon contributo del margine di interesse, e un utile netto che ha fatto registrare un incremento del 25%.

«Stiamo crescendo con gradualità e vogliamo continuare su questa strada, arruolando nuovi private banker che abbiano la giusta clientela di riferimento», puntualizza Rotti, che sul 2025 però mantiene una certa cautela: «veniamo da due anni particolarmente favorevoli, quindi è difficile ipotizzare le stesse dinamiche. Abbiamo previsioni di stabilità, con l'apporto positivo del margine di interesse che potrebbe essere più contenuto», conclude Rotti. «Anche sul fronte ricavi da commissioni manteniamo alta l'attenzione, ma molto dipenderà dall'andamento dei mercati finanziari». [...]