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Giorgio Bensa
Intervista a
Team Gestioni Patrimoniali
Fonte

Economy

PAG. 49-50 - del 01-ott-2019
La mission possible di cercare valore sul lungo periodo

Giorgio Bensa, Responsabile Portafogli Modello per le Gestioni Patrimoniali, spiega lo stile di Ersel nei processi d'investimento, forte di un controllo del rischio attraverso un team dedicato.

I PROTAGONISTI DEL WEALTH

Il wealth management è un servizio professionale e personalizzato di gestione del patrimonio, che si rivolge a una clientela di elevate ed elevatissime disponibilità economiche, nel mondo anglosassone e statunitense viene individuata con il termine High net worth individuals (Hnwi). Economy ha così dedicato un approfondimento alle realtà che operano con maggior successo nel mercato italiano di questo servizio, offrendo supporto ai clienti di più alto profilo.

«Il 2019 è stato finora un anno positivo in termini assoluti, dove abbiamo pienamente compensato le perdite che avevamo registrato nel 2018, anno com'è noto a dir poco complicato per tutti gli operatori del nostro mercato. Da inizio anno a oggi i portafogli con minor rischio hanno registrato performance intorno al 5%, quelli a maggior rischio intorno al 10%. La raccolta è stata stabile». È visibilmente soddisfatto Giorgio Bensa, responsabile della gestioni patrimoniali e dei portafogli modello di Ersel, in apertura dell'intervista con Economy. Lo spunto dell'andamento nell'anno in corso ci offre il destro per approfondire la conoscenza del modello Ersel nelle gestioni patrimoniali.

Dottor Bensa, in che cosa consiste il vostro processo d'investimento? Si può parlare di uno stile Ersel?

Il nostro processo d'investimento prende in considerazione lo scenario di riferimento dal punto di vista economico e finanziario di medio e lungo periodo. Non siamo, per capirci, un gestore orientato al trading e a movimenti repentini nel breve. Pensiamo che il valore risieda nei trend di lungo periodo dei mercati. Il nostro stile di gestione tende a essere pragmatico e spiego perchè: in passato c'è stata una polarizzazione tra stili orientati alla crescita, growth, e tra quelli orientati al valore, value. Noi ci poniamo in mezzo, a seconda dei momenti diamo maggior enfasi all'uno o all'altro ma non siamo mai dedicati completamente a uno dei due stili d'investimento. In ambito obbligazionario siamo molto disciplinati nel rischio credito, nel mondo corporate e high yield in particolare, proprio perché il rendimento che si può ottenere è quello della cedola del titolo mentre in caso di eventi negativi c'è la possibilità di perdere l'intero capitale. Da queste considerazioni deriva la nostra forte disciplina nella selezione del credito,

Parliamo di asset allocation e di come vengono costruiti i vostri portafogli...

Abbiamo due famiglie di gestioni patrimoniali con un diverso tipo di approccio. Il primo approccio si basa su un asset allocation strategica di lungo periodo che viene scelta insieme ai consulenti e ai clienti; nel corso del tempo i portafogli si muovono in funzione di economie e mercati ma l'impostazione strategica continua a essere un riferimento forte. Il secondo approccio è di tipo flessibile, nell'asset allocation viene data un'ampia delega al gestore e i cambiamenti nella composizione del portafoglio possono essere molto significativi nel corso del tempo. Per entrambe le famiglie di gestioni patrimoniali prevediamo sempre una grande diversificazione di portafoglio sia in termini di asset class sia su base geografica, e questo va a tutto vantaggio della stabilità dei risultati.

Come controllate il rischio?

Abbiamo un team dedicato, indipendente dai gestori che usa software in parte proprietari e in parte acquistati sul mercato, che effettuano controlli con continuità e su base settimanale. Il team realizza report per ogni portafoglio e inoltre c'è un momento di confronto formale e mensile tra i team di gestione e i team di controllo del rischio. In cosa consiste la vostra offerta? La nostra offerta è ampia in termini di fondi di natura azionaria, obbligazionaria e strategie a rendimento assoluto. In questo momento incontra particolare interesse la nostra strategia Event driven che sfrutta le operazioni di arbitraggio in caso di eventi societari come fusioni, acquisizioni e ristrutturazioni. Piace perché ha un profilo di rendimento molto stabile nel tempo e una bassissima correlazione con l'andamento dei mercati. Abbiamo poi appena lanciato due nuove strategie, una dedicata ai mercati azionari globali, con uno stile che combina value e qualità, in partnership con la società di gestione inglese Metropolis, e un altro prodotto: un fondo long short sui mercati azionari, realizzato in partnership con la società inglese Anavon.

Il vostro team com'è strutturato?

Il team delle gestioni patrimoniali conta su 15 gestori complessivamente che gravitano su quattro sedi. in Italia, a Torino e Milano, all'estero a Lussemburgo e a Londra. Questo ci consente di avere una prospettiva globale per il nostro lavoro.

A quanto ammonta il patrimonio allocato in gestioni patrimoniali?

Il patrimonio complessivo in gestioni patrimoniali ammonta a 3,3 miliardi, mentre la dimensione media del portafoglio per cliente è intorno al milione di euro.


DAL 1936 CAMPIONE NAZIONALE NELLA GESTIONE DEI GRANDI PATRIMONI

Ne ha fatta di strada lo Studio Giubergia Agenti di Cambio, costituito a Torino da Giuseppe Giubergia nel lontano 1936 interrompendo così la tradizione familiare legata alla gioielleria per affrontare con idee chiare e successo crescente l'affascinante e complesso mondo della finanza. E facciamo un balzo a fine anni '70 quando prende forma Ersel, che attraverso Sogersel diventa poi la prima società di fondi comuni registrata presso la Banca d'Italia nel 1983. L'ampliamento delle società del gruppo e dei servizi offerti a una clientela benestante negli anni a seguire ha collocato il gruppo stabilmente tra i protagonisti del mercato italiano nella gestione dei grandi patrimoni e nell'intermediazione finanziaria. Ersel è cresciuta rimanendo fedele a sé stessa: continua a essere un'azienda posseduta al 100% dalla famiglia del fondatore, pone sempre particolare attenzione alla propria solidità patrimoniale (il patrimonio netto del gruppo è a quota 703 milioni di euro) e investe con oculatezza il proprio portafoglio (in strumenti finanziari liquidabili a breve termine. senza ricorso a forme di leva finanziaria). Oggi la struttura del gruppo vede al vertice Ersel Sim (controllata a sua volta al 100% da Ersel Investimenti), operativa nel wealth management. che mantiene il controllo totale delle partecipate Ersel AM (fondi comuni e alternativi). Ersel Gestion Internationale (fondi lussemburghesi, funds selection e wealth management), Simon e Nomen Fiduciaria (servizi fiduciari), Online SIM (piattaforma online di fondi comuni) e la maggioranza della banca private Albertini (64,3%). Ersel Sim è presieduta da Guido Giubergia. con vice presidente Bruno Argentero, e amministratore delegato Andrea Rotti. Il gruppo torinese ha oggi assunto dimensioni importanti: detiene 18.5 miliardi di euro di asset dei clienti, conta su 270 dipendenti presenti su 7 piazze tra Italia (Torino. Milano, Bologna, Reggio Emilia e Trieste) ed estero (Londra e Lussemburgo). I servizi variano dalla consulenza agli investimenti. ai servizi fiduciari. di asset protection e di corporate advisory.

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