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I dati di maggior interesse sono stati quelli relativi al PIL del terzo trimestre, risultato in accelerazione (2,8% trimestrale annualizzato) rispetto alla media del 2% a cui si è mossa l’economia americana da dopo la recessione e quelli relativi al mercato del lavoro.

Quadro Macro

Stati Uniti

Per quanto riguarda il primo l’accelerazione della crescita non deve trarre in inganno, in quanto è stata determinata da un accumulo, probabilmente involontario, delle scorte. Le più rilevanti componenti autonome della domanda, consumi e investimenti, non hanno mostrato alcun segnale di svolta muovendosi in linea con le recenti medie storiche. Nonostante lo shutdown i dati a più alta frequenza, come quelli relativi al mercato del lavoro nostrano un’economia in decente stato di salute e, quello che più conta, con gli indicatori anticipatori posizionati per quell’accelerazione del tasso di crescita del PIL atteso sia dalla banca centrale che dal consenso. Quindi il tapering rimane giustamente nel radar dei mercati finanziari, e con esso l’aspettativa di tassi in salita per le parti a lunga della curva americana.

Area Euro

L’evento più rilevante sui mercati finanziari è stata la decisione della BCE di ridurre il costo del denaro di 25 p.b. portandolo allo 0,25%. Inoltre è stato esteso fino a metà 2015 il regime di liquidità illimitata (full allotment) alle banche private che ne fanno richiesta. In questo modo scavalcando la scadenza dell’altro meccanismo di erogazione della liquidità (LTRO) che terminerà a fine 2014. L’evento che ha messo d’accordo falchi e colombe all’interno del direttivo è stato l’accentuarsi del significativo trend discendente dell’inflazione, che nell’ultima lettura (allo 0,7% annuale) si è discostata in maniera significativa dal target del 2% stabilito dalla banca centrale. Avendo la BCE un preciso mandato su questo tema è stato questo sviluppo che ha indotto i falchi a cedere alle richieste delle colombe. Altri fattori, come il tasso di cambio e la necessità di sostenere il credito non sono stati menzionati nella conferenza stampa come determinati per la decisione della BCE. La BCE ha inoltre ribadito con forza che è pronta a fare di tutto per mantenere un atteggiamento estremamente accomodante non escludendo ulteriori interventi sui tassi, dato che le proprie aspettative sull’inflazione risultano estremamente contenute. Sarà quindi l’utilizzo di strumenti convenzionali quali il livello dei tassi la strada che verosimilmente seguirà nel caso voglia ulteriormente incrementare il proprio posizionamento accomodante per combattere un’inflazione restia a rialzare la testa. Probabilmente quindi a breve non sono in programma mosse di tipo non convenzionale quali un nuovo LTRO, visto che l’attuale contesto del credito appare in miglioramento. Date le nostre aspettative sull’inflazione, che dovrebbe aver raggiunto il minimo dell’attuale fase ciclica (si veda il grafico sotto riportato), l’azione su tassi dovrebbe essere giunta al termine; tuttavia l’atteggiamento continuerà ad essere estremamente accomodante e quindi ad avere effetti positivi sulle borse, sugli spread dei paesi periferici e sul livello dei tassi tedeschi.


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