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Ersel è stata premiata all’interno della classifica dei “Migliori gestori patrimoniali – Benchmark Italia Edizione 2020” condotta dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza in collaborazione con l’Istituto per la Crescita del Patrimonio di Monaco di Baviera.
Nell’ambito dell’indagine sono state stilate tre classifiche relative all’orientamento al cliente, nella quale Ersel è al primo posto con il punteggio di 100%, ai migliori gestori patrimoniali, Ersel tra i migliori, e alla qualità dei portafogli proposti, Ersel tra le società che hanno superato la soglia di valutazione.
Classifica
Rendimenti obbligazionari ai minimi, e in alcuni casi negativi, per via delle misure espansive portate avanti dalle più importanti banche centrali (è ad esempio recente la scelta della Bce di mantenere a zero i tassi di interesse e a -0,50% quelli sui depositi bancari) hanno reso più complicata la costruzione di portafogli in grado di assicurare un ritorno agli investitori. Di qui la scelta di affidarsi sempre più di frequente a figure specializzate nel wealth management cui delegare la gestione del proprio patrimonio con un approccio personalizzato e che punta a offrire un equilibrio tra il rischio e gli obiettivi prescelti.
Un settore sul quale si focalizza l'indagine "I Migliori gestori patrimoniali - Benchmark Italia Edizione 2020" condotta dall'Istituto tedesco qua lità e finanza (ente indipendente specializzato nella comparazione di prodotti e servizi), in collaborazione con l'Istituto per la crescita del patrimonio ("Institut fiir Vermógensaufbau") di Monaco di Baviera, nell'ambito della quale sono state stilate tre classifiche relative ai migliori gestori patrimoniali, alla qualità dei portafogli proposti e al miglior orientamento al cliente.
I risultati, che hanno premiato le società che hanno superato la soglia di valutazione richiesta (corrispondente al 70% del punteggio del miglior classificato in ogni categoria di valutazione), vedono Deutsche Bank Italia svettare in pole position nelle prime due classifiche, mentre Ersel Sim è prima in quella relativa al miglior orientamento al cliente.
L'INDAGINE
Per effettuare la ricerca (condotta quest'anno per la seconda volta in Italia) sono state invitate a partecipare 150 società del settore. I partecipanti (rappresentati per il 45% da banche italiane specializzate nel private banking, per il 36% da boutique finanziarie, per il 9% da divisioni private di banche e per il 9% da altri attori) sono stati valutati tramite un questionario e un portafoglio richiesto per un cliente tipo. Il 73% degli istituti partecipanti ha fornito il volume del patrimonio gestito che in media ammonta a 20 miliardi di euro. Dando invece uno sguardo all'organizzazione interna, le banche partecipanti gestiscono le attività in media da 21 anni.
FOCUS SU COSTI E COMMISSIONI
Una parte importante del rapporto è inoltre rappresentata dall'analisi dei costi e delle commissioni, un aspetto sul quale ha acceso i riflettori l'entrata in vigore a partire dallo scorso anno della Mifid 2 che ha imposto al settore una maggior trasparenza attraverso la comunicazione dí costi e oneri effettivamente sostenuti dal cliente sugli investimenti. Da questo punto di vista una delle maggiori variazioni rispetto alla prima edizione dello studio riguarda i costi iniziali. Mentre nel 2018 un terzo degli istituti finanziari ha dichiarato di applicare una entrance fee in media dello 0,59%, quest'anno la quota è scesa al 18% delle banche partecipanti (ammontando in media solo allo 0,14%). Come nell'anno precedente, le commissioni legate alla performance sono addebitate da circa due terzi degli istituti finanziari. La maggior parte applica questa fee solo in caso di una sovraperformance rispetto al benchmark scelto. Inoltre, più della metà dei partecipanti afferma che i loro costi annuali medi di transazione oscillano tra lo 0,10% e lo 0,19% all'anno. In tutti questi casi, costi bassi hanno portato a una valutazione più favorevole della proposta d'investimento, mentre costi alti a una svalutazione. Approfondendo l'allocazione media delle proposte, quest'ultima prevede un investimento del 50% nel mercato azionario e del 37% in obbligazioni. Il resto è diviso fra liquidità, investimenti alternative e materie prime. In particolare, se nella precedente edizione in media i tre quarti del mercato obbligazionario erano stati investiti in bond di qualità medio bassa, questo segmento rappresenta quest'anno in media solo il 9%. Rispecchiando, dunque, una certa fuga verso la sicurezza. Come evidenzia anche Gabriel Layes dell'Istituto per la crescita del patrimonio: «In un contesto internazionale attira l'attenzione un atteggiamento leggermente più difensivo nel riparto azionario con quote più basse rispetto alla prassi in Svizzera e Germania».
ORIENTAMENTO AL CLIENTE
Analizzando i risultati finali, nella categoria "Orientamento al cliente" a conquistare il primo posto è Ersel Sim (100%). Seguono Cordusio Sim, Credem Banca e Banca Cesare Ponti a pari merito con un punteggio del 95%. Completano la classifica dei vincitori Mfm Investment Ltd (Moneyfarm) con il 91%, Deutsche Bank 88%), Banor (88%), Banca Generali (88%), Banca Patrimoni Sella (74%), Cassa Lombarda (74%) e Banca Profilo (70%).
PORTAFOGLI
Nella seconda categoria, che ha analizzato la qualità dei portafogli attraverso voci come la struttura complessiva e per scadenza, l'esposizione al reddito fisso, la struttura rating e l'allocazione segmento azionario, in cima alla lista dei vincitori spicca Deutsche Bank (100%). A seguire Banor (89%), Cassa Lombarda (86%) e a pari merito con un punteggio dell'82% Cordusio Sim, Credem Banca, Banca Cesare Ponti, Mfm Investment Ltd (Moneyfarm), Banca Generali, Banca Patrimoni Sella, Banca Profilo ed Ersel Sim (70%).
GESTORI PATRIMONIALI
Infine, considerando la categoria "Migliori gestori patrimoniali", in cui il punteggio deriva dalla ponderazione delle quattro categorie prese in esame: organizzazione (10%), trasparenza (25%), orientamento al cliente (30%), qualità del portafoglio (35%), ad aggiudicarsi il primo posto tra i vincitori è ancora Deutsche Bank (97%). Anche in questo caso seguita da Banor (88%) e, con uguale punteggio (87%), da Cordusio Sim e Credem Banca. Andando avanti nella classifica incontriamo Banca Cesare Ponti (86%), Banca Generali e Mfm Investment Ltd (Moneyfarm), entrambe con un punteggio dell'85%, Ersel Sim e Cassa Lombarda (81%) e in chiusura Banca Patrimoni Sella e Banca Profilo (79%).
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