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Dall1,6% del 2009 all'1,8% del 2010. Di poco ma anche il private banking italiano sta vedendo crescere i ricavi da consulenza.
La lentezza del progresso è legata al fatto che il livello qualitativo offerto dal settore è già elevato e include, di fatto, aspetti consulenziali, quindi i clienti non hanno percezione della necessità di upgrade. Soprattutto se a pagamento. "Quello che stanno facendo le banche è cercare di arricchire il servizio dei contenuti, focalizzandosi in particolare sul controllo del rischio di portafoglio, sulla reportistica evoluta, sull'aggregazione degli investimenti del cliente sui diversi intermediari e su un'informativa finanziaria tempestiva, completa e di facile accesso", riassume Federico Taddei, direttore Marketing & Business Development del gruppo Ersel. (...)
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