Dallo scorso 22 giugno l’organico di Ersel Asset Management si è arricchito di due nuovi gestori: Antonio Ruggeri e Andrea Gallina, che entreranno a far parte del team obbligazionario guidato da Carlo Bodo.
Entrambi i professionisti vantano una solida esperienza maturata in importanti società del settore. Il loro inserimento rappresenta un ulteriore passo nella generale strategia di potenziamento del Gruppo Ersel, che vede nella struttura di asset management uno dei suoi elementi fondamentali.
L’inserimento di Ruggeri e Gallina risponde in particolare all’ampliamento di attività derivante dalla recente partnership siglata tra Ersel Asset Management e la piattaforma di asset management IM Global, multiboutique internazionale con 14 mld di AUM raccolti attraverso una propria rete di distribuzione basata in Europa e Stati Uniti e dedicata alla clientela istituzionale. I due professionisti svolgeranno le attività di portfolio manager e credit analyst dei due comparti della Sicav Oyster dedicati alle obbligazioni corporate e subordinate, la cui delega di gestione è stata assegnata da IM Global a Ersel AM e che attualmente contano AUM per circa 160 milioni.
“Con questa operazione - spiega Marco Covelli, Direttore Investimenti di Ersel AM - raggiungiamo due obiettivi: potenziare ulteriormente il team di gestione sull'asset class obbligazionaria con due colleghi di esperienza e standing e attivare una partnership strategica con un player internazionale del calibro di IM Global, le cui caratteristiche sono complementari alle nostre sia dal punto di vista del business che da quello geografico”
Nella sede di banca Ersel, in piazza Solferino, lo studio del fondatore Renzo Giubergia, per tutti semplicemente «l'ingegnere», è rimasto intatto dopo la sua scomparsa, nel 2010: «Non abbiamo toccato nulla» dicono i figli Guido, 72 anni, e Paola, di 7 più giovane. Paola e Guido Giubergia ne parlano a La Stampa.
Passione per l'imprenditorialità e collegamento immediato tra investimenti ed economia reale sono le motivazioni principali che indirizzano le grandi famiglie italiane e i family office verso strumenti come i club deal. Andrea Rotti, Amministratore Delegato Ersel, ne parla a Il Sole 24ORE.
Per decenni i giudizi delle principali agenzie di rating hanno condizionato i mercati finanziari, segnando la fortuna o la disgrazia di Stati ed aziende quotate. I giudizi positivi (quelli che indicano un'ottima situazione finanziaria e buone prospettive per il futuro) garantivano quotazioni sostenute ed in crescita, quelli negativi si traducevano in ribassi dei prezzi. Guido Giubergia, Presidente del Gruppo Ersel, ne parla a La Stampa.
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