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I dati macroeconomici pubblicati di recente sono risultati meno positivi di quelli del mese precedente, ma comunque coerenti con un ritmo di crescita del 2.5% annuo.

Quadro Macro

Stati Uniti

Al momento dati reali e aspettative sono tornati più allineati tra di loro. Per quanto attiene i dati pubblicati nel periodo: il report sul mercato del lavoro di maggio riporta la creazione di 138 mila nuovi posti di lavoro, ben al di sotto delle attese degli analisti che puntavano a una crescita di 182 mila. Il tasso di disoccupazione è sceso dal 4.4% al 4.3%, con un tasso di partecipazione stabile al 62.7%. In miglioramento il dato della sotto-occupazione (che misura oltre ai disoccupati anche i lavoratori part-time per ragioni economiche), in calo dall’8.6% all’ 8.4%. I dati sull’inflazione hanno visto i prezzi scendere nuovamente, passando dal +2.2% di aprile al +1.9% di maggio, contro attese di un 2% da parte degli analisti. La componente di inflazione “core” (al netto di energia e alimentari), è scesa dall’1.9% all’1.7%, poco sotto gli obiettivi di politica monetaria della Fed. Alla luce di dinamiche occupazionali che rimangono solide la banca centrale ha alzato i tassi di 25 bps, indicando fiducia nell'outlook economico e confermando che il trend di crescita dei consumi rimane solido. La Fed ha inoltre chiarito che porrà dei cap mensili per ridurre il quantitative easing in atto, che inizialmente saranno di 10 bln/mese e potranno raggiungere i 50 bln/mese. Sul fronte della politica interna, il rischio di un forte rallentamento del processo di riforme promesse, tra cui quelle fiscali di stimolo all’economia, legate alla possibilità – pur remota – di un impeachment del presidente Trump, continua a essere presente sul mercato.
 

Area Euro

In Europa i dati macroeconomici pubblicati nel mese di giugno sono in generale risultati positivi e coerenti con una crescita del PIL al di sopra del potenziale. A differenza di quelli statunitensi sono altresì risultati in linea con le aspettative. Per quanto riguarda i dati prospettici (indicatori PMI e fiducia dei consumatori), il tono continua a rimanere positivo ed in linea con il ritmo di crescita atteso. L’indice manifatturiero ha continuato a crescere nel mese di giugno da 57 a 57.3, mentre quello dei servizi si è ulteriormente contratto da 56.3 a 54.7. Il ritmo di crescita atteso, oltre che solido, sembra ora più diffuso in termini di paesi rispetto al passato anche se l’Italia continua a risultare meno dinamica rispetto agli altri paesi dell’area. I dati relativi ai prezzi al consumo di maggio mostrano un rallentamento della crescita, con un’inflazione che passa all’1.4%, dall’1.9% del mese precedente. Anche l’inflazione “core” scende, dall’1.2% allo 0.9%. In entrambi i dati è osservabile il contributo negativo e in peggioramento dei prezzi dei servizi di telecomunicazione. Sul fronte della politica monetaria si evidenzia un cambio nella forward guidance (le intenzioni future espresse dalla banca centrale), con la rimozione del riferimento alla possibilità di avere tassi più bassi rispetto agli attuali. Dal punto di vista dell’economia la banca centrale vede un miglioramento della crescita, che non riesce ancora a riverberarsi sull’inflazione, in deterioramento. Sul fronte politico, positivo l’esito in Francia delle elezioni, con il partito di Macron che ottiene la maggioranza in parlamento; meno positivo l’esito delle elezioni nel Regno Unito, dove la May non riesce ad ottenere una maggioranza senza il sostegno del partito nord-irlandese.


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Ersel