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Fonte

La Stampa

Ed. Torino - del 14-giu-2018
Paideia: alla Gran Madre un centro per le famiglie

Il progetto della Fondazione Paideia per l'inclusione: tremila metri quadrati con piscina, laboratori e attività per tutti.

Oggi l'inaugurazione con una festa per il quartiere

 

C'è un «segno» che più di altri riassume gli obiettivi del Centro Paideia, nel cuore della Gran Madre, in via Moncalvo 1, la modernissima opera che la gente in due anni e mezzo ha visto crescere giorno dopo giorno e che stasera alle 18 sarà inaugurata, alla presenza della sindaca Chiara Appendino, con una grande festa, giochi e il funambolo Andrea Moreni. È la casetta sull'albero, nel parco giochi aperto al quartiere: quel piccolo spazio che è il sogno di ogni bambino è raggiungibile anche da un bimbo che si muove in carrozzina. Ma ogni gioco del giardino è per tutti.
All'interno, nell'ex istituto Nostra Signora, la Fondazione Paideia ha realizzato un piccolo mondo sereno, con soluzioni architettoniche che giocano con la luce, il verde, l'ambiente intorno: tremila metri quadrati all'insegna di una bellezza di per sé «curativa», dove ogni particolare è stato pensato con attenzione sulla scorta di 25 anni di esperienza al fianco dei bambini disabili e delle loro famiglie. Il Centro include una piscina, un terrazzo multisensoriale, 23 tra studi e grandi aule attrezzate nei minimi dettagli, e offre attività di riabilitazione come logopedia, psicomotricità, attività in acqua, laboratori creativi e musicali, una biblioteca con libri per e sull'infanzia, con testi trasposti nei simboli della comunicazione alternativa aumentativa.
«Le terapie saranno proposte a tariffe calmierate, inferiori del 25% rispetto agli standard, ma per chi non potrà affrontarle la Fondazione interverrà. La piscina offrirà anche corsi di nuoto per bambini, aquagym per le mamme, l'aula di musica quando non utilizzata potrà accogliere corsi di pilates. Le entrate da queste attività, così come la caffetteria o l'affitto dello spazio incontri per eventi e feste, serviranno a sostenere i costi della parte riabilitativa a vantaggio di chi è in difficoltà economiche - spiega il segretario generale della Fondazione, Fabrizio Serra -. Vorremmo che in questo luogo diventasse quotidianità l'incontro tra famiglie con condizioni diverse che condividono l'esperienza educativa di crescita di un bambino. Vorremmo che qui diventasse concreto il concetto di inclusione».

 

Il sogno dei genitori

 

 «Nei 13 anni di nostro figlio Samuele c'è un aspetto che ci è mancato ed è la regia per il suo percorso di vita. Al Centro ci sarà una figura che definirà le priorità. E questo è un sogno. Come lo è che in un solo centro potremo trovare cure e attività. E sono felice che mentre mio figlio sarà impegnato in una terapia, io potrò trascorrere il tempo in un luogo dove magari altri fanno la festa di compleanno», ha detto Andrea Tron, papà di un ragazzo disabile, ieri alla presentazione del progetto.
Il Centro Paideia, diretto da Mariangela Battisti, è il risultato di un investimento di 13 milioni di euro delle famiglie Giubergia e Argentero, con l'importante contributo del gruppo di imprese che ha realizzato i lavori e con numerosi donatori privati. Nel complesso - che comprende la parte storica, dove ora hanno sede gli uffici e i servizi della Fondazione, e la palazzina costruita ex novo - lavoreranno a regime 55 persone.

 

 

 

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La Stampa

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