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La Stampa

LA STAMPA - PAG. 27 - del 23-mag-2009

"Guardiamo a società di gestione medio-piccole che abbiano masse di risparmio amministrato tra i cento e i mille milioni. E anche se non abbiamo formalizzato alcun mandato a una banca d'affari abbiamo la disponibilità mentale e ovviamente finanziaria per diventare un soggetto aggregante nel settore". Guido Giubergia, amministratore delegato di Ersel vede - ora che la grande crisi dei mercati finanziari pare essersi placata - un'occasione di crescita : "In Italia ci sono pochi gruppi di medie dimensioni e indipendenti come noi. Chi è più piccolo, invece, soffre per le riduzioni delle masse".

Ersel a caccia di occasioni, dunque, anche se - ammette subito Giubergia - "i potenziali venditori aspettano che le valutazioni del settore riprendano quota. Noi abbiamo disponibilità di cassa, visto che il patrimonio netto della capogruppo supera i 500 milioni, ma in questi affari chi vende non vuole certo fare il pensionato e chi compra ha tutto l'interesse a tenere gli uomini. Così sarà più facile che le operazioni vengano fatte attraverso partecipazioni azionarie."

La tempesta dei mercati non ha fatto sconti nemmeno a voi, però, dott. Giubergia..."Sì, a fine 2007 avevamo una massa amministrata di circa 8 miliardi che oggi è ridimensionata a circa 6 miliardi per effetto sia dei deflussi netti sia delle minori quotazioni dei titoli che abbiamo in portafoglio. Ma in ogni caso abbiamo chiuso il 2008 con un utile di 15 milioni. Un risultato che reputo positivo. E iniziative come lo scudo fiscale, che penso non tarderanno ad arrivare, ci daranno una nuova spinta".

Anche per cogliere le nuove opportunità il gruppo annuncia un passo significativo nell'organizzazione: "In giugno arriva da noi come direttore generale Fabrizio Greco, che ha appena lasciato l'incarico di direttore generale di Banca Euromobiliare. E' la prima volta che affidiamo la struttura a un manager esterno, ma abbiamo deciso che la svolta andava fatta anche per consentire alla famiglia di dedicarsi sempre più ai rapporti con i clienti".

In programma c'è così un rafforzamento della vocazione locale, che batte prima di tutto su Torino e il Piemonte, ma che vuole "guadagnare spazio dove già siamo, ossia in primo luogo a Milano, dove ci sono grandi opportunità e poi a Bologna". Da qui Ersel vuole guadagnare anche più ad Est : "In Veneto abbiamo già una discreta clientela che può crescere ancora".

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