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Negli Stati Uniti non sono state pubblicate statistiche macroeconomiche di rilievo, lasciando alla reportistica aziendale il compito di fornire nuove informazioni circa i fondamentali delle imprese USA.
Il contesto complessivo nel periodo di riferimento, non solo per gli USA, è quello di dati sulla crescita in linea se non al di sotto delle aspettative (uniche eccezioni un paio di statistiche europee e italiane e i dati giapponesi), inflazione in moderazione e ampio supporto delle banche centrali.
Nel complesso i dati della settimana sono risultati leggermente al di sotto delle attese, in particolare hanno deluso il leading indicator e l’indice di fiducia del settore immobiliare, che ha fatto registrare la terza contrazione consecutiva.
Sarà una coincidenza ma anche quest’anno l’avvio della primavera è coinciso con una serie di letture negative sugli indicatori di crescita. ISM manifatturiero e non, sussidi alla disoccupazione e mercato del lavoro hanno deluso le attese.
Il combinato disposto di nuova evidenza statistica e flusso di notizie inerenti la dinamica della stretta fiscale sta modificando le aspettative di consenso circa il profilo di crescita dell’economia USA.
Nel periodo di riferimento, per quanto riguarda l’economia reale abbiamo avuto indicazioni sulla dinamica dei consumi e degli investimenti, mentre per quanto riguarda i livelli di fiducia abbiamo avuto le letture di febbraio per l’ISM (settore manifatturiero) e la consumer confidence.
L’aumento delle tasse sul reddito deciso con l’accordo del 31 dicembre si sta manifestando in una moderazione dei consumi delle famiglie. Infatti, come mostra il grafico sopra riportato, dopo due solidi dati a novembre e dicembre, gennaio ha fatto registrare una decisa moderazione nella lettura delle vendite al dettaglio.
Settimana decisamente “leggera” per quanto riguarda i dati macro. Ne consegue che dal punto di vista dell’analisi di breve periodo non vi sono novità da segnalare. Con i dati di dicembre sull’occupazione, PIL e produttività possiamo confrontare i trend complessivi emersi nel 2012 rispetto a quanto osservatosi negli anni precedenti.
Inaspettatamente il PIL americano del quarto trimestre 2012 ha fatto registrare una contenutissima variazione negativa, (-0,1 trimestrale annualizzato), rispetto ad un consenso posizionato per una crescita in un intorno dell’1%.
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